Come evitare scippi borseggi e rapine

Ti hanno fottuto amico. Magari ti hanno fregato in questo modo. Vuoi un paio di dritte per evitare che ti rubino per la ventesima volta il portafoglio? Eccole. Ci sono anche dei consigli ufficiali qui e qui, il secondo è più figo, e c'è anche una pagina per paranoici: se ti senti seguito. Eccovi anche delle vere esperienze di gente un po' fessa: in auto ed a piedi.
Viaggiando in treno ed in metropolitana si vedono scene educative, ed anche conoscendo certa gente si impara qualcosa. Eccovi un paio di suggerimenti personali:
In auto:
Sono mosse sempre classiche ma nuovamente di moda es. vi tamponano vi fermate...e vi rapinano, oppure vi fermata all'autogrill, vi bucano una ruota e vi seguono fino a quando non vi fermate...e vi rapinano, oppure semplicemente avete una borsa nel sedile accanto o dietro, un tizio passa tra le macchine in colonna al semaforo, vi apre la portiera (che avete saggiamente lasciato aperto)e scappa via con il vostro zaino o pc portatile o busta piena di mutande da portare in lavanderia e voi col cazzo che lo inseguite lasciando la macchina in mezzo alla strada.
In città, metropolitana e mezzi pubblici:
- diffidate dalla gente con camicia pantaloni e scarpe da tennis, o hanno pessimo gusto oppure non vogliono farsi notare troppo e volare via con le loro scarpette ginniche.
- i cari bastardi sono pronti a tutto, se vi rubano il portafogli e voi li rincorrete loro sanno già cosa fare, aprono il portafogli, prendono i soldi, li tengono in mano e lanciano via il vostro portafogli; voi vi fermate a raccoglierlo e loro si son già eclissati.
- Se siete in un locale e vedete qualcuno che da seduto si sfila una scarpa, rimane senza calze e scivola in basso allungando il piede verso il tavolo di fronte, sappiate che sta infilando il suo piede nella borsetta della ragazzina seduta davanti a lui e le sta rubando il cellulare con il suo puzzolentissimo piede peloso.
In treno:
- Si si bravi fidatevi pure delle indicazioni scritte sul treno e mi raccomando non tenete le borse con voi o nel porta borse sopra i sedili, da bravi mettete le vostre borse nel vano porta valige in fondo al vagone proprio vicino alle porte del treno. Vi siete mai chiesti perché le stazioni italiane sono così frequentate pur facendo tendenzialmente schifo? Si è vero sono sempre aperte, si si fa meno freddo che stare fuori, però c'è tanta gente soprattutto perché sono il posto giusto per farsi un po' di soldi: basta salire sul treno appena arrivato, prendere la prima borsa messa nel porta valige in fondo al vagone vicino alla porta e far finta di essere un turista appena sceso dal treno. Buon soggiorno in città!
- Se siete appena saliti su un treno (di quelli un po' vecchi, con gli scompartimenti divisi ed uno strettissimo corridoio che passa accanto a tutti gli scompartimenti) e qualcuno giù dal treno bussa al vostro finestrino per chiedervi una informazione, voi non siate gentili, non abbassate il finestrino per parlare con uno sconosciuto per interminabili minuti, non fatelo, non abbassate il finestrino ma giratevi: troverete un simpatico amico di quello che sta giù dal treno, è lì, guarda le vostre valige tutto contento ed ha gli occhi lucidi...ecco, semplicemente vi stava per fottere.

Intervista a Virginia Fiume # 1. Il suo libro, le donne, il lavoro e molto altro


Di che si parla qui? di questo libro.
- Ciao Gilla
- Bella
- Chi sei?
- Gilla, nome d’arte Virginia Fiume, 24 anni. Laureata in lettere moderne, triennale ovviamente. Chi sono è una domanda difficile in questo momento, diciamo che faccio tante cose perché mi sto un po’ cercando.
- Sei autrice del libro “Voglio un mondo rosa shokking", perché questo titolo?
- Beh, direi perché attira l’attenzione. Questa è la teoria del nostro editore. E tutto sommato non ha tutti i torti. Escono talmente tanti nuovi titoli che se si vuole trasmettere un’idea bisogna anche trovare la forma giusta, anche se può non piacere a tutti. Il titolo originale che avevamo pensato era “Quote Rosa Shokking- Donne con le tette, le palle lasciamole agli uomini”. Dove Shokking, scritto sbagliato, sta per gli shock, i cambiamenti che nella vita sono necessari, e le due K rappresentano la possibilità di sbagliare insita in ogni scelta. Come dice qualcuno “chi non fa non sbaglia mai”. Appena il libro è uscito mi vergognavo un po’ del titolo e delle scarpette rosa in copertina. Io sono sempre stata un maschiaccio e anche un po' refrattaria all’idea del “commerciale”. Ma poi mi ci sono affezionata. “Voglio un mondo rosa shokking” suona così categorico che mi ci sono affezionata. E poi…vedere il proprio nome sulla copertina di un libro è qualcosa di incredibile.
- Hai scritto il libro con?
- La mia socia, Rossella Canevari: 35 anni, giornalista pubblicista e autrice televisiva. Un vulcano di idee. La prima donna con le tette che ho riconosciuto sulla mia strada. Anzi, a dire la verità, che mi ha riconosciuta, visto che è stata lei a propormi di iniziare questo progetto insieme.
- Di cosa tratta il vostro libro?
- Parla di che cosa vuol dire essere donne nel 2007. Studiare all’università, fare gli stage, vivere in una città a volte chiusa come Milano e sempre costosissima. Parla di quanto sia difficile e ingiusto per una donna che vuole realizzarsi professionalmente dover decidere tra famiglia e lavoro, in un mercato del lavoro chiusissimo, senza le giuste strutture: asili nido e cose del genere. Senza contare che in certi ambiti lavorativi, come per esempio la televisione, essere donna è causa di discriminazioni. Ma parla anche di gay, di generazioni diverse a confronto. L’idea di fondo è quella della “femminilità”. Non ci piaceva l’idea che una donna in gamba venisse definita secondo il modello maschile di “donna con le palle”. Una donna in gamba è una “donna con le tette”. Uomini e donne hanno differenze che devono essere valorizzate.
- Trama
- Non svelerò troppo 
Due sorelle: Camilla e Sofia. Camilla ha 23 anni, Sofia ne ha 30.
Vivono da sole nella casa dei loro genitori, che dopo la pensione si sono ritirati in un altro paese. Una si sta per laureare ed una è un’autrice televisiva free-lance. Un mese intenso della loro quotidianità, a volte normale, a volte strana.
- Cosa c'è di autobiografico?
- Per quanto riguarda il personaggio che ho creato io, Camilla - Milla…beh, l’aspetto più autobiografico è la visione di Milano: i locali, le tipologie di amici, il senso della giustizia che fa un po’ a pugni con il mondo della politica e dell’informazione che traspare in superficie. C’è di autobiografico quello che serviva a rendere la storia il più “di tutti” possibile. Diciamo che è un personaggio, quindi non sono io. Però la cara Milla ha la mia stessa età, ha fatto i miei stessi studi e la mia stessa tesina. Ma da quando l’abbiamo scritto è passato un anno: sono cresciuta e cambiata io e mi sa che anche Camilla è un po’ cresciuta.
- Perché scrivere un libro su questi argomenti?
- Si tratta di argomenti che da una parte o dall’altra riguardano tutti, uomini e donne. Nei libri “rosa” di solito si parla di shopping e amori, noi abbiamo voluto provare a usare un linguaggio semplice e immediato per parlare di argomenti “seri”, ovviamente senza sviscerarli da un punto di vista tecnico, ma come “esperienza di vita”. Un libro. Sia a me che a Rossella piace scrivere, quindi abbiamo scelto questa forma di comunicazione, cercando di rivolgerci a più persone possibili. E’ anche per questo che inizialmente avevamo pubblicato il libro su internet. Il sito quoterosashokking.com era nato proprio per questo. Poi sono nati i video, il book trailer, e la rivista, che diciamo che incarna un po’ le idee di fondo del libro, ma è scritta da altre donne e uomini che danno il loro contributo. Non avrei mai pensato che saremmo riuscite a generare tutto questo. Però è bello vedere che molte donne hanno iniziato a ripensare alla loro femminilità in un modo diverso.
- Riguardo allo studio ed al lavoro ed alle varie difficoltà economiche: riporti solo esperienze personali ed esperienze vicine a te oppure hai fatto qualche ricerca?
- Ho messo insieme le mie esperienze e quelle di amici e conoscenti. Ovviamente si è delineata una sola tipologia di vita, mi rendo conto che ci sono persone che devono lavorare molto di più di quanto debba fare Milla, che comunque ha la fortuna di avere la casa dei suoi genitori a disposizione. Una fortuna che non tutti hanno e che in una città come Milano fa la differenza. Diciamo che le vere ricerche di dati, informazioni, proposte politiche le ho fatte dopo che il libro è uscito. Adesso so molte più cose di due anni fa, anche da un punto di vista tecnico.
- Che idea ti sei fatta del lavoro? Delle donne nel mondo del lavoro?
- La sensazione che ho è che le nostre “generazioni” siano un po’ meno spaccate tra uomini e donne. Ci si trova spesso a seguire progetti insieme e non ci sono veri e propri atteggiamenti discriminatori. Poi è chiaro, a volte gli istinti morbosi e voyeuristici delle persone vedono sesso e lavoro come uno la conseguenza dell’altro, ma non è così. O meglio non necessariamente. Credo che il vero problema per una donna sia quando decide di avere un figlio: a quel punto per qualche mese è, ovviamente e giustamente, costretta ad abbandonare il lavoro. Solo che poi tornare è difficilissimo. Si tratta di un problema non solo di discriminazioni ma anche di mercato del lavoro italiano. Rigido, ingessato. Senza contare che solo una piccolissima percentuale di bambini può trovare posto negli asili nido, quindi o si usa uno stipendio per pagare la baby-sitter o la mamma deve stare a casa. In Svezia, Danimarca, Finlandia, ma anche in Spagna le cose non funzionano così. E mi chiedi solo delle donne, ma nel libro accenniamo anche ai gay, alle droghe…sono così tanti gli ambiti in cui l’Italia va all’indietro invece che guardare avanti. Forse se fossero meglio distribuiti uomini e donne si potrebbero raggiungere risultati più ambiziosi.
- Come mai un libro scritto a due mani? Come vi siete conosciute? Come avete lavorato?
Di solito noi diciamo che è scritto a quattro mani…sai, col computer. Scritto a quattro mani perché ci siamo incontrate nel posto giusto al momento giusto. Era la primavera del 2006, scrivevamo entrambe per L’Opinione delle Libertà. Sai le classiche persone che fanno quattro chiacchiere fuori dalla redazione. Un bel giorno ricevo telefonate a pressione da un numero francese. E’ Rossella che ha avuto un’illuminazione: dobbiamo scrivere una storia sulle donne. E così abbiamo iniziato. In quel periodo lei lavorava per Mela Verde (una trasmissione su Rete 4 ) e io avevo un lavoretto tutte le mattine, più l’università, più gli scout…insomma, alla sera ci vedevamo, anche fino alle due di notte, e stavamo sulla storia, sui personaggi, ci rileggevamo i capitolo a vicenda. E poi scrivevamo durante la giornata. E’ stato un mese intensissimo. Poi immaginati, come caratteri, idee e modi di fare siamo diversissime, quindi ogni tematica, ogni idea lasciava spazio a dei piccoli grandi dibattiti. Per esempio, all’inizio io non ci credevo che ci fosse una “questione femminile”, non dopo gli anni ’70, non dopo il femminismo…e invece altro che!
- Dove lo troviamo il libro?
- Librerie, Blockbuster, supermercati, internet. Ne ho vista anche una copia in saldo su ebay!
- Quante copie ha venduto il libro? Gilla ce lo dirà nell'intervista numero 2.

Controllori di volo

Bando per uomini radar con scadenza 20 dicembre 2007. I selezionati opereranno negli aeroporti di Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna.
Requisiti: maggiorenni nati dopo il primo dicembre 1979, con diploma di scuola media superiore, inglese fluently e conoscenze informatiche di base. Per partecipare leggete le info sul sito enav.

Come farsi regalare una casa


Questa è la storia di Kyle MacDonald e del suo blog one red paperclip, che da una graffetta rossa scambiata con vari oggetti è riuscito ad ottenere in cambio una casa.
Ma come è possibile scambiare una graffetta con una casa? La graffetta è stata scambiata con una penna di legno a forma di pesce in seguito barattata con una maniglia in ceramica realizzata a mano. Subito dopo il primo affare, dalla maniglia Kyle arriva ad un barbecue scambiato poi con un generatore elettrico a benzina. Dopo arrivano kit da party istantaneo, un gatto delle nevi, un terreno e un camioncino, poi un appartamento in affitto per un anno in cambio di un contratto discografico (intanto la Bbc e la Cnn iniziano ad occuparsi della sua storia e d il suo blog riceve molte visite e conseguenti sponsor). Poi avviene il contatto vincente: Alice Cooper offre un pomeriggio in sua compagnia in cambio dell'appartamento in affitto per un suo dipendente. Il pomeriggio con Alice Cooper va a Mark Herrmann del Kentucky, per un globo luminoso dei Kiss, in seguito il regista Corbin Bernsen offre un ruolo nel suo film in cambio del globo dei Kiss, ed infine, il ruolo nel film è stato barattato con una casa. Il Comune di Kipling, in Canada, baratta il ruolo del film ( da dare ad un concittadino selezionato tramite un concorso ) con una casetta degli anno '20 ristrutturata. Due piani, tre camere da letto, due bagni, cucina, soggiorno e tinello, cittadinanza onoraria, chiavi della città e un buono spese da 200 dollari, ed un monumento (un'orribile enorme graffetta rossa) per celebrare l'impresa. Ok Ok, rimettetevi seduti, è inutile rubare tutte le graffette dalla scrivania della vostra collega, per fare un'impresa simile ci vuole una sola cosa: un'idea originale capace di suscitare interesse tra le persone prima e tra i media poi. Ok Ok sedetevi di nuovo, per comprare i manuali di viral marketing c'è tempo, prima pensate a qualcosa di geniale. Volete replicare la genialità dell'idea di Kyle? Pensate a qualcosa di diffuso conosciuto e radicato che non ha bisogno di essere spiegato, cosa? Un gioco che si fa da bambini ( bigger and better, gioco molto popolare in nord america, scambiare un oggetto con un altro più grande o migliore fino ad ottenere l'oggetto desiderato ) poi ampliate i giocatori e la vostra visibilità con un blog su internet. Ma soprattutto la mossa vincente di Kyle è stata quella di dichiarare fin da subito il suo obiettivo, scambiare una graffetta rossa con una casa, un obiettivo così folle da generare curiosità, simpatia, disponibilità per un ragazzo ambizioso ed un'impresa impossibile.